Appunti sul testo di Charles Sprawson "L'ombra del massaggiatore nero" sul significato del nuoto nella storia, dai Greci ai giorni nostri. In particolare si riprende il pensiero di scrittori come Byron, Goethe, Schiller, Thomas Mann e Jack London su questa disciplina sportiva.
L'ombra del massaggiatore nero di Charles Sprawson
di Dario Gemini
Appunti sul testo di Charles Sprawson "L'ombra del massaggiatore nero" sul
significato del nuoto nella storia, dai Greci ai giorni nostri. In particolare si
riprende il pensiero di scrittori come Byron, Goethe, Schiller, Thomas Mann e
Jack London su questa disciplina sportiva.
Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
Facoltà: Lettere e Filosofia
Corso: Filosofia
Esame: Filosofia e problemi dell'intersoggettività
Titolo del libro: L'ombra del massaggiatore nero
Autore del libro: Charles Sprawson
Editore: Adelphi
Anno pubblicazione: 20001. Sprawson - Introduzione a "L'ombra del massaggiatore nero"
Sprawson parla della sua prima idea di nuotatore: figura distaccata, lontana dalla vita di tutti i giorni,
assorbita in se stessa. Come se il nuoto fosse adatto agli introversi, agli eccentrici, agli individualisti.
Ricorda della sua giovinezza e di come opere e romanzi gli sembrassero gravitare attorno al tema del nuoto.
Afferma che già nel 56 era convinto di questa dimensione omerica del nuoto. E' dunque ciò che sostiene?
Poi parla di Murray Rose, un nuotatore australiano degli anni 50-60. Per lui il nuoto era un'intensa
esperienza sensoriale, e affermava che bisognava "sentire l'acqua", la pressione dell'acqua. Per tale motivo
negli anni 50 i nuotatori australiani si depilavano. Il tentativo era quello di aumentare la sensibilità. Lo
stesso facevano quelli che si sfregavano le mani sul rivestimento ruvido dei trampolini.
Il nuotatore vive una concentrazione intensa, uno stato in cui è facile subire scossoni psicologici e nevrosi. Il
tema del libro sarà la psicologia del nuotatore, il suo sentire l'acqua.
Dario Gemini Sezione Appunti
L'ombra del massaggiatore nero di Charles Sprawson 2. Sprawson - La supremazia inglese nel nuoto
Nell'800 gli inglesi erano considerati i migliori nuotatori al mondo. In Quell'epoca la loro passione per gli
sport divenne il loro tratto distintivo. A Londra c'erano molte piscine e spettacoli, la gente si buttava dai
ponti. Anche le donne erano forti. I migliori nuotatori venivano dal nord Inghilterra. Nuotavano in laghi e
bacini, in tetre vasche.
Mentre nell'epoca elisabettiana si ispiravano al cane, ora si ispirano alla rana. Webb aveva attraversato la
manica nuotando sempre a rana. Tutti nuotavano nudi, finché non aumentò in età vittoriana la popolarità dei
bagni. Per gli uomini fu istituito l'uso di mutandoni fino alle ginocchia, le donne usavano invece dei
completi. Solo nel 1901 fu permesso alle donne di nuotare in stabilimenti balneari alla presenza degli
uomini. Dall'epoca di Giorgio 3° era sorta in Inghilterra una gran quantità di stazioni balneari, e il nuoto era
diventato di moda, per salute. L'acqua salata si usava come cura. La vacanza come regno della simulazione,
dove tutti impersonavano il ruolo che preferivano, dandosi uno status sociale che in realtà non avevano. Al
mare è legato un senso di liberazione. Edmund Gosse in "padre e figlio" descrive l'effetto avuto dai libri che
suo padre pubblicò nel 1850, su conchiglie e anemoni di mare, e che invitarono molte persone a recarsi al
mare.
La passione per il nuoto si riconduce all'enorme influenza esercitata da Ruskin. Le sue descrizioni di cascate
europee e fiumi inglesi, l'attenzione all'acqua nei quadri di Turner... lo stesso anno della pubblicazione dei
Pittori moderni, viene fondato un club alpino (lui amava i monti). L'oceano era l'espressione dello spirito
romantico del tempo. L'acqua rappresentava ancora un elemento misterioso. In tanti annegavano. E in tanti
alludevano al desiderio di un morte per acqua. Vedi la 1a moglie di Shelley, vedi Mary Wollstonecraft, vedi
Shelley stesso. C'era un sorta di rapporto sentimentale con l'acqua, che rintracciamo in tutta la letteratura del
tempo. Ciò che era in relazione con l'acqua sembrava emanare un fascino straordinario, particolare...i poeti
erano ammirati dalle qualità dell'acqua, ne analizzavano i colori e la musicalità.. coleridge aveva osservato 5
tipi di cascate..Famosi nuotatori del tempo si cimentavano per giorni da soli o in gruppi in gare in vasche
erette presso palazzi pubblici, uno spettacolo che attirava molte persone e personalità. Tra le figure chiave
della storia del nuoto c'è Annette Kellermann, che eseguiva balletti subacquei.... divenne campionessa
australiana di nuoto e immersione, ed ebbe per tutta la vita un atteggiamento romantico nei confronti del
nuoto. Altra figura chiave fu Mattew Webb, inglese. Sprezzante del pericolo. Voleva attraversare la manica.
Si allenò duramente. fece un primo tentativo nel 1875 ma si fermò a metà. Ritentò 12 giorni dopo. Arrivò
dopo 22 ore. Divenne quasi un eroe. le cronache dicono che contribuì a dare un impulso al nuoto in tutto il
paese. Le piscine di Londra sono gremite di giovani con il culto di Webb. In seguito Webb farà conferenze:
la mancanza di soldi lo porterà ad esibirsi di nuovo. In un periodo in cui era in crisi si decise per un ultima
grande impresa: passare sotto le cascate del Niagara a nuoto. Webb mirava al denaro e alla fama. Ma muore,
e c'erano tanti spettatori.
Dario Gemini Sezione Appunti
L'ombra del massaggiatore nero di Charles Sprawson 3. Sprawson - Le acque della classicità
L'entusiasmo degli inglesi per il nuoto è attribuito alla miscela di sangue nordico e romano presente nelle
loro vene. Le antiche saghe dei paesi germanici raccontano di società in cui il nuoto era un esercizio
comune, godimento di uomini e donne. Anche gli eroi erano tuffatori. Anche nella società romana il nuoto
era importante. Quasi tutte le città sede di presidio erano dotate di grandi piscine all'aperto; l'esercito romano
annoverava fra le proprie forze un reggimento di nuotatori germanici e un compagnia di subacquei
urinatores. Ma i romani usavano l'acqua anche per mantenersi in salute, e costruirono terme ovunque. A
Roma si parla di 800 piscine. Con il declino dell'impero, le terme diventavano più sontuose. Quasi tutti gli
imperatori erigevano le proprie. L'atmosfera tenebrosa e le alcove segrete contribuirono a rendere questi
luoghi ricettacoli di vizio e corruzione, e gli imperatori non erano da meno: Domiziano nuotava con le
prostitute, Eliogabalo con i giovinetti, come Tiberio. Anche gli scavi di Pompei hanno rivelato questa
passione per il nuoto. I romani usavano il nuoto nelle metafore della vita che usavano...Ma anche la poesia
latina secondo Sprawson è permeata di sensibilità per l'acqua, un interesse ereditato dai greci. Gli eroi
omerici sono ossessionati dalla pulizia del corpo.
I Greci amavano circondarsi d'acqua, ritenevano che anche solo la vista o il suono dell'acqua potesse dar
loro salute e vigore; consacrarono molte fonti costruendovi templi. Sull'isola di Leuca, in occasione delle
celebrazioni in onore di Apollo, alcuni erano gettati dalla rupe come sacrificio per il dio, altri si gettavano
per prova o amore non corrisposto; i templi erano custoditi da sacerdoti e sacerdotesse che dovevano
mantenersi puri per tutta la vita e bagnarsi regolarmente nei luoghi sacri. Per i greci l'acqua possedeva poteri
magici, misteriosi: c'era un fonte che rendeva folli, una che poteva far diventare astemio. Achille e il tallone.
L'acqua portava gli uomini a innamorarsi delle loro immagini riflesse, riducendoli a ermafroditi. L'incontro
con una ninfa poteva rendere folli ossessi o pazzi di desiderio. I greci studiavano il colore e la vegetazione
delle sorgenti. La civiltà greca sembrava ruotare attorno all'acqua; le grandi battaglie contro i persiani furono
combattute nei pressi di sorgenti famose; gli eventi più significativi della vita degli uomini, ma anche della
storia, venivano associati all'acqua. I misteri eleusini e gli oracoli si celebravano dove c'era abbondanza di
sorgenti. I campioni olimpici erano spesso sepolti presso fiumi di confine; i giochi stessi si tenevano presso
fonti o fiumi famosi, le cui acque venivano convogliate lungo le piste e tra gli spettatori.
Quando in un temperie di desolazione spirituale i romantici del 19° sec si rammaricarono della condizione
dell'uomo moderno, si rivolsero alle divinità acquatiche dei greci. Dichiararono di soffrire della loro
assenza. Lo vediamo nelle parole di Valery, Poe, Huysmans, Arnold.. Holderlin quando era in Francia
amava passeggiare quotidianamente in un parco con grandi vasche ornamentali. Winckelmann cercò di
esprimere l'idea di bellezza greca con 2 immagini: contemplare un mare calmo e gustare il sapore dell'acqua
pura. Anche Socrate sedeva a meditare presso i corsi d'acqua.
I romani ereditarono dai greci la passione per l'acqua e i poeti latini continuarono a esprimere le sensazioni
provate dai greci. Gli aggettivi che i romani usavano per descrivere l'acqua sono felici (amatrices acquae).
Dario Gemini Sezione Appunti
L'ombra del massaggiatore nero di Charles Sprawson